La violenza nelle relazioni con i partner è un argomento che è stato a lungo oggetto di preoccupazione, ma principalmente focalizzato sugli adulti in relazioni da partner e coppie sposate. Solo di recente, dagli anni ’90, c’è stato un crescente interesse per la violenza nelle relazioni giovanili. Nell’osservazione degli studi che si occupano di questo tema, si nota che la probabilità di subire violenze sessuali e psicologiche in relazioni con i partner più grandi proprio nell’adolescenza e nei primi 20 anni di vita. Altrettanto, la ricerca mostra che la violenza delle donne/ragazze nei confronti dei partner è più comune nei gruppi di età più giovani rispetto alla popolazione generale. Poiché i dati mostrano che, in questi casi, non si tratta di violenza fisica delle ragazze, ma di violenza psicologica e controllo sui giovani.
Adolescenza
L’adolescenza è un periodo di vita molto turbolento. È il periodo di maturazione durante il quale il giovane si prepara per l’età adulta e tutto ciò che questo comporta. Questo è un periodo di grandi cambiamenti a tutti i livelli: mentale, fisico, emotivo, sessuale e psicosociale, che rende questo periodo un momento di confusione, ma anche un periodo di molte nuove scoperte e apprendimento. Tra l’altro, anche il periodo dell’adolescenza porta grandi cambiamenti nelle relazioni con i coetanei. Gli adolescenti più giovani (da 11 a 13 anni) socializzano maggiormente con i coetanei dello stesso sesso, mostrano più probabilità di identificarsi con i propri coetanei e difficilmente riconoscono il confine tra ciò che pensano/sentono e quello che pensano/sentono i loro coetanei. I giovani nell’adolescenza media (da 14 a 16 anni) socializzano sempre di più, nelle loro attività ci sono anche i coetanei del sesso opposto e più chiaramente distinguono i propri pensieri, sentimenti e bisogni da pensieri, sentimenti e bisogni di coloro che li circondano. Per questo motivo gli adolescenti più grandi sono meno vulnerabili alla pressione dei coetanei. Si verificano anche le prime relazioni romantiche. Tutto questo nella tarda adolescenza (dopo i 17 anni) si culmina nel processo della formazione dell’identità di una persona giovane e si sviluppa la capacità di intimità, estendendosi fino all’età adulta in cui questi processi vengono completati.
Legami romantici tra gli adolescenti ed i giovani
Quindi, nel periodo dell’adolescenza, i giovani affrontano una sfida evolutiva molto importante: cercano di stabilire una nuova forma di relazione stretta con una persona li è attraente in un modo completamente nuovo. Un ruolo importante nella creazione di questi rapporti evidenzia un certo numero di fattori e, naturalmente, molte caratteristiche psicologiche, immagine di sé stessi, l’autostima, le abilità sociali, ad esempio, la gestione delle proprie emozioni, il riconoscimento e l’interpretazione del comportamento e le emozioni di altre persone, l’assertività, la fiducia e la lealtà, l’autocontrollo, e cose simili.
Una componente importante della relazione con il sesso opposto è il senso dell’amore. L’innamoramento dell’adolescenza è associato ad un’intensa eccitazione emotiva, drammatizzazione e immaginazione. Gli adolescenti a volte pensano e sognano la persona di cui sono innamorati. Nella prima adolescenza, per lo più tutto rimane nell’immaginazione, mentre nella tarda adolescenza aumenta il numero di interazioni tra ragazze e giovani, aumenta la stimolazione sessuale, emergono nuovi pensieri e sentimenti. Bisogna far notare che sempre più presto i giovani stanno entrando nelle relazioni d’amore che svolgono un ruolo importante nel passaggio dall’età adolescente all’età adulta e sono la base per le relazioni intime successive nell’età adulta.
È fondamentale che i giovani di quell’età ricevano un’istruzione adeguata su tutti questi cambiamenti. Se i genitori non si prendono cura di questo compito, gli adolescenti sono costretti a conoscere la sessualità e le relazioni con i partner attraverso media o colleghi.
Quando due giovani in via di sviluppo iniziano la loro relazione romantica, i loro obiettivi, interessi ed idee su come la relazione dovrebbe apparire spesso sono diversi. I giovani non hanno allora nessuna conoscenza di come soddisfare i propri bisogni, le esigenze dei partner, come questi bisogni sono abbinati e come spiegare le conseguenze delle loro azioni. Ecco perché i conflitti nelle relazioni (come in tutte le altre relazioni interpersonali) sono inevitabili e fanno parte dell’esperienza di ogni relazione. Quindi non si tratta di vedere se ci saranno dei conflitti entro le relazioni giovanili, ma di vedere come saranno risolti questi conflitti. È nella risoluzione del conflitto che si apre lo spazio per varie forme di comportamento violento. Non significa solo violenza fisica, ma anche altre forme di violenza o qualsiasi tentativo di controllo e dominazione del partner(lamentele di un partner, divieto, accuse, divieto di visitare gli amici, ed altro).
Cosa influisce l’apparizione della violenza nelle relazioni adolescenziali e giovanili?
Anche se le prime relazioni sentimentali si verificano durante l’adolescenza, i giovani imparano tutto molto prima riguardo i rapporti e le relazioni – nella famiglia, nella comunità… Ci sono diversi gruppi di fattori che danno un rischio maggiore per vivere nella violenza ed altrettanto per essere violenti nelle relazioni adolescenziali, e sono:
- Fattori individuali: più spesso saranno violente le persone giovani che ha una bassa autostima e auto-rispetto, insicuri o preoccupati (eccessivamente) l’impegno per il/la partner d’amore, i giovani che hanno subito violenza in famiglia primaria, hanno la necessità di dimostrare la connessione a “qualsiasi prezzo”, gelosia esagerata, credenze stereotipate sulle relazioni uomo-donna. La violenza sarà spesso presente tra i giovani che non riconoscono i concreti comportamenti di violenza nelle relazioni, non conoscono i propri diritti e nemmeno quelli di altrui , quei giovani che hanno un atteggiamento positivo sulla violenza come mezzo di risoluzione dei conflitti e sul consumano di droghe/alcol.
Gli atteggiamenti a rischio che hanno i giovani, indicano un potenziale di violenza nelle loro relazioni sono:- Il 21% dei ragazzi ed il 3% delle ragazze dichiara che si intende che le ragazze accettino il sesso con un ragazzo che ha speso molti soldi durante un’ uscita insieme,
- Il 28% dei ragazzi ed l’8% delle ragazze credono che le donne dicano NO, pensano SÌ,
- Il 51% dei ragazzi ed il 31% delle ragazze ritiene che le donne debbano fare attenzione a non provocare un uomo.
- Fattori interpersonali: scarsa capacità comunicativa di un giovane, difficoltà nell’esprimere i sentimenti di questa e scarse capacità di risoluzione delle conflitti.
- Fattori a livello di comunità/società: una relazione positiva tra coetanei verso la violenza, un messaggio mediatico sull’accettabilità della violenza nelle relazioni con i partner, la quantità di violenza domestica, la società e l’atteggiamento tollerante della società nei confronti della violenza. Principalmente l’atteggiamento nei confronti della violenza è negativo, ma se guardiamo ai contenuti della cultura pop come video clip o serie e film vediamo che sono pieni di violenza tra i partner.
- Un’ esperienza insufficiente dei giovani nei rapporti e relazioni con i partner: i giovani spesso non sanno come comportarsi nelle prime relazioni sentimentali, non sanno ciò che è “normale” e la necessità di tollerare il proprio partner e cosa non lo è (per esempio, quando un ragazzo o una ragazza non va di andare con il/la partner a bere il caffè con gli amici, perché sono in un rapporto, o quando succede che il compagno fa una scena gelosa, i giovani di solito lo intendono come l’inizio di un rapporto visto come una prova d’amore…e tollerano… lo stesso comportamento può facilmente trasformarsi in un abuso psicologico-attaccamento possessivo, potente divieto socializzazione e trasferimento dei partner, controllo dei telefoni cellulari e altre azioni violente… e cose simili.)
- Mancanza di conoscenza e convinzioni vaghe della gioventù su una relazione buona e sicura! I giovani non sanno che ogni rapporto stabile si instaura, oltre all’amore, solo ed esclusivamente con la tolleranza reciproca, il rispetto reciproco di ciascuno dei partner, la fiducia reciproca, una specifica libertà di ciascun partner per la propria organizzazione del tempo libero con gli amici, la famiglia… il non supporto dell’attaccamento possessivo in cui i giovani partner spesso pensano erroneamente di dover passare 12 ore al giorno insieme perché è la più grande “prova d’amore”…e cose simili.
Tipi di violenza nei legami romantici
Come menzionato precedentemente quando parliamo di violenza, non si tratta solo di violenza fisica, e ci sono varie forme di violenza e numerose tattiche per stabilire e mantenere la dominazione ed il controllo nella relazione.
La violenza emozionale/psicologica si effettua principalmente per controllare, intimidire, isolare il/la partner e notevolmente porta ad una diminuzione di autostima del/della partner, riducendo la capacità di autonomia decisionale e di agire di conseguenza. La violenza emozionale/psicologica comprende minacce, il divieto d’incontri, controllo, verifica e monitoraggio, che limitano e impediscono le conversazioni e le uscite, l’ignorare, il comportamento possessivo, la gelosia, la calunnia, gli insulti, umiliazioni, il ridicolo, accuse e commenti offensivi. Spesso questi comportamenti non sono accompagnati da conseguenze visibili, ma ciò non diminuisce la gravità e la grandezza delle conseguenze della violenza psicologica. Il danno psicologico al/alla partner che si espone come una vittima è molto grande. Inoltre, la violenza emotiva/psicologica può essere rovesciata in forme dure di abuso fisico.
La violenza fisica si riferisce a varie forme di abuso fisico, come schiaffi, spinte, pizzichi, coprendo la bocca ad una persona smette di parlare, tirare i capelli, morsi, calci, omicidio e tentativo di omicidio.
La violenza sessuale include tutte le forme di molestie sessuali e di persuasione. E si riferisce all’atto sessuale, tocchi, gesti, parole e commenti indesiderati, lusinghe o i ricatti in modo che la persona consente l’atto sessuale, l’atto sessuale forzata, l’abuso sessuale della persona sotto l’alcol/droga, tentativo di stupro e lo stupro.
Quanto spesso la violenza si ritrova nelle relazioni giovanili?
La maggior parte delle ricerche indica che ben 2/3 giovani nel rapporto sono esposti a qualche forma di violenza e sono per lo più coinvolti nella violenza reciproca – entrambi i partner sono violenti. Quando la violenza è unilaterale, o quando un solo partner è violento, poi le ragazze ad una percentuale più alta emettono il controllo di tipo violenza psicologica, divieto, fastidioso … mentre i ragazzi sono più inclini alla violenza sessuale. Le ragazze hanno maggiori probabilità d’aver questo tipo d’esperienza, ma formano anche la violenza psicologica ed i giovani usano più forme di violenza e di pressione sessuale (tuttavia, esiste una tendenza ad una sempre più crescente percentuale di violenza sessuale da parte delle ragazze).
Infine, le ricerche mostrano che nei rapporti giovanili, c’è il comportamento violento di quelli che cercano di dominare e controllare il/la partner, come ad esempio la gelosia eccessiva, possessività, il controllo, la colpa ed il ricatto emotivo, mentre la violenza sessuale e gli attacchi fisici sono raramente presenti.
La violenza domestica influenza in modo significativo la salute fisica, mentale ed emotiva e il benessere delle persone che subiscono violenza. Le conseguenze della violenza sono molteplici: mancanza di fiducia, difficoltà di stabilire un legame emotivo maturo, difficoltà nel venire a delle decisioni, fallimento a scuola, disturbi alimentari, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, malattie psicosomatiche, l’abuso di alcol e droghe, depressione, senso di colpa, chiudersi dentro di se, intenzione di suicidio, difficoltà nel prendere una compressa calmante. Inoltre, le persone che subiscono violenza in una relazione giovanile hanno più probabilità di subire violenze anche in età adulta.
Cosa possiamo fare? Come prevenire questi comportamenti?
I programmi di prevenzione della violenza sono molto importanti e sono sempre di più diretti verso i fattori a rischio sopra menzionati. Lo scopo di questi programmi è quello di contribuire nella riduzione della violenza nelle relazioni degli adolescenti attraverso la sensibilizzazione e la conoscenza dei giovani sulle varie forme di violenza, favorendo un migliore riconoscimento delle diverse forme di violenza e di trovare modi di sua prevenzione e cessazione. L’educazione dei giovani su questi temi è fondamentale perché promuove la formazione di atteggiamenti con evitano e non tollerano la violenza.
I giovani hanno bisogno di:
- Apprendere la risoluzione del conflitto senza la violenza – Come risolvere equivoci e prendersi cura di sé stessi non diminuendo il valore dell’altro, non insultando, non usando la forza?,
- Spiegare le credenze nelle relazioni buone e sicure – Che cos’è la relazione di qualità? Che tipo di relazione voglio? Che cosa mantiene la relazione e quali sono gli errori…?,
- Aumentare la conoscenza dei propri diritti nella relazione – Ho il diritto di rifiutare i rapporti sessuali! Ho il diritto di avere amici e parenti!.
- Aumentare il livello di riconoscimento della violenza nelle relazioni giovanili – La possesività e la gelosia nella relazione non sono un riflesso d’amore ma della violenza.,
- Migliorare il riconoscimento dell’esposizione personale, ma anche del suo comportamento violento nella relazione con – È geloso/a è su di me … Sono geloso/a e difficilmente lo sopporto! .. È amore questo o…?,
- Rivedere la propria disponibilità a prevenire ed abolire le forme violente nella relazione – Quando è sufficiente? Bene, ora è abbastanza…!,
- Aumentare la propria disponibilità a cercare e fornire assistenza in caso di violenze nella relazione – A chi posso riferimento?
- Per risvegliare aspettative e stereotipi sulle relazioni d’amore e le partnership,
- Definire i tratti desiderabili e indesiderati del partner – Cosa mi serve nella relazione? Che tipo di partner voglio?
- Identificare il proprio stile di conflitto e la pratica per definire chiaramente i propri limiti e desideri…
Cosa può/dovrebbe fare un genitore / insegnante se sospetta che un bambino sia esposto a violenza nella relazione?
- Essere pronto ad ascoltare se un giovane mostra il desiderio di parlare, parlare molto e attraverso la conversazione cercare di spiegare alla persona giovane che è esposta alla violenza,
- Accettare il proprio bambino/studente e sostenerlo… indipendentemente dal suo disaccordo con la scelta del proprio/a partner,
- Aiutarli a capire che la violenza non ha alcuna giustificazione e che non dovrebbe stare in un rapporto di qualsiasi forma (per aiutarli a capire come nel rapporto dovrebbe esserci il sostegno reciproco, la soddisfazione e la realizzazione personale, non la sofferenza e scene di violenza “nel nome dell’amore”) .
- Essere consapevoli che non si può fare nulla per forzare o addirittura convincere un giovane a dichiararsi vittima della violenza del partner o che si trova in una “cattiva relazione”, ma si può aiutarla a saperlo attraverso le conversazioni ed il sincero supporto,
Intervenire in caso di segni di violenza fisica, anche se un giovane si rifiuta.
Sebbene possa sembrare che un giovane non voglia l’intervento, gli adulti con la propria reazione alla violenza fisica (facendo fare una visita medica, denunciare) mostrano che li interessa e che c’è una persona che lo/la proteggerà.
Certe procedure per i giovani per cui si sospettata che subiscano le violenze non hanno nessun risultato positivo e si dovrebbe evitarle:
- dire: “Ti ho detto che questa persona non fa bene per te”,
- proibire incontri con questa persona (“la frutta proibita è quella migliore …”),
- perseverare costantemente nella conversazione e nella ricerca di fiducia se la persona giovane non è pronta per questo (impara ad aspettare la disponibilità dei giovani per l’inizio della conversazione… o a cogliere un momento in cui sono pronti),
- criticare costantemente la loro relazione e menzionare di tutto ciò che abbiamo fatto per aiutarli, anche se sospettiamo che è nuovamente nella relazione con la stessa persona!
Tina Benčić,
psicologa della Città Sana di Parenzo