“Se addestriamo un uccello a correre, correrà veloce come un gatto? Non lo farà. Se ci comportiamo con l’uccello ugualmente come con il gatto, vedremo che l’uccello è più lento, più magro e goffo del gatto. La nostra conclusione sarà che il uccello ha un deficit. Ma se ci adattiamo all’uccello e li permettiamo di mostrare quello che è veramente, vedremo le ali per le quali non sapevamo che ci fossero. Poi vedremo che il deficit che pensavamo avesse l’uccello, non era in esso, ma nella nostra percezione riguardo l’uccello. L’uccello non è né migliore né peggiore del gatto, ma diverso.
…E non dimenticate il fatto molto importante – la ricchezza del mondo sta nella sua diversità.”
Marko Ferek, Sognatori iperattivi
Ad ottobre si svolge la settimana ADHD. Ed in Croazia nei prossimi giorni si parlerà molto su questo argomento. Articoli professionali, conferenze, tavole rotonde, programmi radiofonici focalizzeranno l’attenzione sul disturbo pi ù comune degli scolari che è presente anche negli adulti – ADHD (Disturbo da deficit di attenzione/iperattività). Le lezioni di quest’anno includeranno anche il sistema di studio Play Attention (giochi per il mantenimento dell’attenzione). Il sistema di studio Play Attention è un metodo efficace per migliorare la concentrazione in tutti gli individui, in particolare bambini ed adulti con ADHD, ed è consigliabile che i genitori e gli educatori si conoscano a vicenda.
Cos’è l’ADHD?
ADHD è oggi considerato il disturbo mentale più comune nei bambini ed è presente anche negli adulti. Diagnosticato secondo il Manuale diagnostico-statistico dei disturbi mentali (DSM IV). È rappresentato nel 3-8% e, e secondo alcuni indicatori recenti e fino al 10%, dei bambini in età scolare, è 4-5 volte più comune nei ragazzi. I sintomi principali che indicano ADHD sono la disattenzione, l’iperattività e l’impulsività del bambino. Tutti i bambini non mostrano lo stesso comportamento e possono differire leggermente dai sintomi notevolmente più forti di ADHD. I comportamenti (sintomi) non si verificano nello stesso modo in tutte le situazioni.
Fino ad oggi, la causa esatta di ADHD è sconosciuta. Molti genitori si chiedono spesso dove hanno sbagliato nella loro educazione, ma comunque loro non sono la causa del comportamento di un tale bambino. Si ritiene che la causa dell’ ADHD abbia una base biologica, cioè una disfunzione neurologica del cervello sebbene il meccanismo fisiologico dell’emergenza di questa disfunzione non sia abbastanza chiaro. Questa disfunzione biologica può essere ereditata o acquisita.
Le ultime ricerche della genetica mostrano che c’è un’influenza ereditaria, anche se spesso si verifica come anche con gli altri disturbi ereditari che il bambino ha sintomi mentre i genitori no. Secondo le stesse ricerche, il 30-40% dei bambini con ADHD ha lo stesso problema. Il problema può formarsi da diversi stati / influenze del cervello di un bambino (durante la gravidanza, sotto l’effetto di farmaci, droga, infezioni, intossicazioni, parto difficile, e dopo il parto a causa di lesioni alla testa del bambino, convulsioni febbrili, l’avvelenamento da piombo, ed altro).
Quali sono i sintomi e la “visione” di ADHD?
Ogni esempio di ADHD non è lo stesso, e i bambini con questa difficoltà hanno comportamenti diversi. I bambini con l’ ADHD possono avere: difficoltà combinate con la mancanza di attenzione, con attività esagerata e con l’impulsività, ma le difficoltà possono verificarsi solo in un settore. Pertanto, tre possibili visioni dell’ ADHD che si distinguono comunemente:
- ADHD con le caratteristiche combinate di iperattività, impulsività e mancanza di attenzione;
- ADHD con la mancanza di attenzione come caratteristica primaria;
- ADHD con l’impulsività e iperattività come caratteristiche primarie.
Il primo ed il terzo tipo sono più spesso e facilmente riconoscibili perché questi bambini hanno dei sintomi molto visibili che lo mostrano. Questi bambini sono molto rumorosi, costantemente in movimento, spesso si occupano di attività pericolose e sono spesso rozzi e maleducati con gli adulti. Il secondo gruppo, dove ci sono in gran parte bambini di sesso femminile, conta i cosiddetti “sognatori silenziosi”. Questi bambini perdono le cose, non possono lavorare da soli, non terminano i loro compiti e sono spesso persi nei propri pensieri. I bambini con un disturbo d’attenzione dominante sono inconsci, trascurati, distanti, come se si trovassero in un proprio mondo. Possono essere relativamente silenziosi, disinteressati e immotivati. Poiché spesso non interferiscono, a volte i problemi non si possono prevedere, non riconoscere.
I sintomi di base sono i seguenti:
- mancanza d’attenzione – Questo è il sintomo più comune. Con le difficoltà d’attenzione, le persone con questo sintomo hanno spesso problemi di attenzione, memoria e organizzazione del lavoro. Queste persone sono spesso immorali e difficilmente iniziano compiti che li sono noiosi, sconnessi oppure impegnativi, pensano ad altro nella loro mente.
- impulsività – Le persone con questo sintomo spesso agiscono prima che pensarci sulle proprie azioi e le loro conseguenze e hanno problemi con le valutazioni regolari oppure con la risoluzione dei problemi. Possono anche avere problemi nello sviluppo o nel mantenimento di relazioni interpersonali. Negli adulti, questo sintomo può portare all’incapacità di un più lungo mantenimento del lavoro o all’incapacità di consumare denaro in modo efficiente.
- iperattività – Il bambino iperattivo si agita, arrampica o corre in giro quando non è appropriato. Questi bambini hanno spesso problemi a giocare con gli altri bambini. Spesso parlano molto e non possono stare tranquilli neanche a breve tempo. Gli adolescenti e gli adulti con sintomi di iperattività non hanno per lo più comportamenti fisici visibili come quelli che si possono osservare nei bambini. Sono soprattutto irrequieti, nervosi e incapaci di godersi la lettura od altre attività tranquille e silenziose.
Il bambino con dei sintomi più lievi si stabilizza più facilmente grazie all’attenzione dei genitori ed il coinvolgimento dei insegnanti e sotto l’influenza della propria maturazione del bambino con sintomi più forti. L’ADHD spesso scompare dopo la pubertà, ma in alcune persone rimane per tutta la vita. Si può dire per loro che siano persone iperattive “reali” .
Come l’ambiente considera un bambino con l’ADHD?
I bambini con l’ ADHD sono spesso riconosciuti o degli adulti visti come “cattivi”, “ribelli”, “rudi” o “pigri e disinteressati”, ma in realtà con l’approccio giusto è possibile vedere che questi bambini sono molto curiosi, fantasiosi, pieni d’energia e che la loro energia si può canalizzare bene. Fanno spesso domande insolite e molto interessanti. In questo, i ragazzi sono più attivi e impulsivi, e le ragazze sono più spesso assenti a causa della mancanza d’attenzione, anche se non ci sono regole. I bambini con l’ADHD sono spesso considerati come disubbidienti e cattivi perché di solito hanno una capacità intellettuale media o sopra la media che spesso confonde gli adulti nel loro ambiente, entrambi i genitori e gli insegnanti. Così, gli adulti vedono e considerano che questi bambini sono intelligenti e capaci, ma i risultati che si ottengono, soprattutto nella scuola, sono molto al di sotto del loro potenziale nonostante il duro lavoro in un situazione organizzata e strutturata. Spesso a causa del mancato riconoscimento delle loro difficoltà, che può essere in un accumulo di assenze a causa della perdita d’attenzione per l’estrema irrequietezza ed impulsività, questi bambini devono affrontare le critiche e l’imbarazzo nell’ambiente e per questo motivo cui perdono la fiducia e si sentono male, non amati, inadeguati.
Spesso anche i genitori di questi bambini sentono molte critiche e cominciano a sentirsi in colpa per l’educazione dei figli, specialmente nelle scuole, ed infatti hanno bisogno di aiuto e sostegno.
I bambini con ADHD possono affrontare ulteriori difficoltà nella vita, nell’ambiente scolastico e nell’apprendimento. Si possono anche notare delle difficoltà di comportamento (distruttività, l’aggressività, la fuga da casa…) e l’ansia (angoscia) e la depressione, che possono in gran parte essere il risultato di incomprensioni e delle critiche costanti degli adulti che il bambino incontra durante la crescita. Tale incomprensione può causare l’amarezza del bambino riguardo il sistema e le aspettative dell’ambiente, e provocare un dolore interno che conduce ad aggressioni esterne. Per questo motivo possono avere un basso livello di confidenza e un sentimento di minore valore, che può portare a comportamenti rischiosi durante la pubertà ed alla crescita. Pertanto, i genitori che sospettano seriamente l’iperattività infantile e che hanno difficoltà ad affrontare questo comportamento del bambino dovrebbero cercare l’aiuto ed il supporto professionale.
Quando e dove i bambini con l’ADHD hanno difficoltà nel funzionamento?
I bambini con l’ADHD hanno più difficoltà nel funzionamento nelle situazioni ben organizzate e strutturate che hanno delle chiare pretese dal bambino. Pertanto, la cosa più difficile li rappresenta l’inserimento nel sistema scolastico.
I sistemi organizzati non fanno sempre differenze tra bambini iperattivi e gli altri in ogni situazione, ma a loro serve almeno parzialmente un approccio individualizzato. Dal momento che i bambini iperattivi sono quasi sempre inquieti, difficilmente si concentrano su materiale didattico, sono più propensi a cambiare il tema (interrompono la lezione) e mettono le parole in bocca all’interlocutore (reagiscono impulsivamente), o sono spesso assenti dalla classe e per questo vengono etichettati come problematici.
Il fatto è che un bambino iperattivo spesso ostacola oggettivamente il lavoro di gruppo se non esiste un approccio individualizzato nell’insegnamento che si adatta alle difficoltà ed ai bisogni del bambino. Pertanto, nel sistema scolastico, è necessario facilitare il lavoro degli insegnanti organizzando un’educazione specifica che li aiuta a lavorare con i bambini iperattivi.
Il bambino iperattivo spesso è soggetto a dei ammonimenti e delle critiche, i genitori sono costantemente messi in guardia sulle deviazioni del bambino nel comportamento per il quale il bambino è spesso frustrato, i genitori sono arrabbiati con il bambino e con la scuola, e gli insegnanti sono infelici ed esausti siccome si trovano davanti all’intero collettivo di classe, e non solo davanti al bambino iperattivo. La motivazione per imparare e lavorare con un bambino iperattivo a scuola ed a casa non dovrebbe essere una punizione ma una ricompensa. Bisogna mostrargli il sostegno (l’amore), l’empatia (sentimenti) ed un sincero desiderio che abbia successo nella vita e di crescere tanto nella scala sociale. È inconcepibile perdere tempo a cambiare la personalità di tuo figlio ed adattarsi alla maggior parte dei bambini quando è impossibile. Alla fine, i bambini con l’ADHD con sufficienti stimolazioni e un adeguato sostegno degli adulti durante la crescita possono diventare persone di successo, intraprendenti, creative ed energiche.
Personaggi famosi con l’ADHD!
Nel passato e nel presente molti individui noti hanno avuto o hanno l’ADHD e hanno trovato formule, soluzioni, modi nuovi per arrivare alle invenzioni ed innovazioni. Erano spesso i primi o i migliori in qualcosa perché avevano ciò di cui avevano bisogno, e questa è la libertà e la capacità di lavorare a modo loro e secondo i propri interessi. Sono riusciti a preservare le proprie idee, la propria autostima e realizzare i propri sogni. Un gran numero di scienziati, artisti e attori famosi avevano l’ADHD. È quasi impensabile che siano stati contrassegnati dalla crescita e durante lo sviluppo come cattivi e che non abbiano avuto successo a scuola. Alcuni di loro sono Albert Einstein, Thomas Edison, Bill Gates, Wolfgang Amadeus Mozart, Leonardo da Vinci, Vincent Van Gogh, Salvador Dali, Alfred Hitchcock, Steven Spielberg, Tom Cruise, Jim Carrey, Henry Rollins e Will Smith.
La maggior parte delle persone, in particolare i bambini, che hanno l’ADHD non sono consapevoli del perché funzionano in modo diverso rispetto ad altri. Quando lo possono fare, cercano di mettersi su le “maschere” dell’ascoltatore, fingendo l’ interesse o per un breve tempo di calmarsi, ma allora non sono sé stessi e spesso non hanno successo perché semplicemente sono diversi.
Marko Ferek, autore del libro “Sognatori iperattivi”, scritto per esperienza personale di bambino iperattivo dove sottolinea: „Se pensi che non siete abbastanza buoni è solo perché non avete guardato abbastanza in sé. E non dimenticare che è molto importante – la ricchezza del mondo sta nella sua diversità.”
Tom Cruise, in questo modo ha spiegato i propri sentimenti:: “Mi chiedevo se fossi una persona normale o un idiota, stavo cercando di concentrarmi (su cose che non mi interessano), ma non ho potuto. Ho provato disagio, frustrazione e noia”.
Genitori dei bambini con l’ADHD!
Non è facile essere genitori di un bambino esigente con l’ADHD, soprattutto se si tratta di disturbi combinati di tutte e tre le aree: deficit di attenzione, iperattività, impulsività. I genitori spesso trasmettono il sentimento di rabbia, spesso incolpano il bambino e sé stessi per i fallimenti nell’educazione, possono essere delusi, spaventati, confusi, tristi e preoccupati. A volte non capiscono cosa succede ad un bambino, hanno poco aiuto e sostegno e sono esposti alle critiche. Quindi un cerchio di impatti negativi sui genitori e bambini si chiude e spesso il genitore stesso non sa più come uscirne. Naturalmente, il desiderio di ogni genitore è di avere il figlio felice e ben integrato nell’ambiente in cui vive, che abbia successo, che sia contento e che non sia etichettato. I genitori sono alla ricerca di risposte e di aiuto con cui il problema dell’iperattività può essere completamente risolto. Non esiste una ricetta sicura, semplice e inequivocabile! Ogni bambino è speciale, ogni visione di ADHD è diversa. I bambini reagiscono in modo diverso anche in situazioni simili o apparentemente simili. Ma ci sono suggerimenti che possono aiutare i loro genitori a gestire il problema. Se un genitore sospetta l’ADHD, è importante consultarsi con uno specialista, il medico del bambino, lo psicologo della scuola materna/scolastica o lo psicologo presso un centro di consulenza.
Dal momento che i genitori del bambino è immensamente importante che nel lavoro con il bambino ci siano quanto meno rabbia e accuse, con l’attenzione di mostrargli tutto il loro entusiasmo, l’energia, l’amore, il tempo e la fede in modo che lui possa avere successo. Per ogni bambino è estremamente importante sentire che i genitori si fidano infinitamente di lui e gli diano il supporto per il successo. In questo modo, i genitori aiutano il bambino a crescere più felice e con maggiore successo. Il sostegno dei genitori ed altri adulti nell’ambiente aiuterà il bambini con l’ADHD a sviluppare molte delle loro potenzialità anche se il loro comportamento è specifico.
Gli esperti si stanno occupando dell’ ADHD da oltre cent’anni e hanno suggerito e testato diversi approcci. Alcuni si sono dimostrati utili, altri no.
Il primo passo per i genitori è di avere una certa conoscenza di ADHD. Assumendosi il ruolo dei genitori per capire di che cosa si tratta, perché il bambino ha un problema, in modo da sapere che per questo problema il bambino non è responsabile, per sapere che l’iperattività o l’assenza l’attenzione non è intenzionale e per rafforzare, incoraggiare, addestrare, proteggere e sostenere il bambino in situazioni in cui non può farlo da solo. Un bambino con l’ADHD sotto pressione da parte degli insegnanti e genitori cerca di cambiare la sua personalità, ma per loro è molto difficile, quasi impossibile, e di solito risulta una mancanza di fiducia in sé stessi, con un senso di inferiorità, frustrazione e comportamenti a rischio. Questi bambini hanno l’esperienza che qualunque cosa facciano non sarà mai abbastanza perché sono sempre diversi. Quindi, invece che si risolva, il problema sta crescendo! Gli insegnanti criticano i genitori, i genitori criticano il bambino, ed il bambino piange in sé stesso e non sa cosa fare con sé stesso o lei. Si crea un’immagine che nessuno lo può comprendere.
Un bambino ha sempre bisogno dell’aiuto e dell’amore incondizionato dei suoi genitori, specialmente quando il suo percorso di sviluppo attraversa determinate difficoltà!
Come viene diagnosticato l’ADHD?
Quando si sospetta l’ADHD, la gente, anche i professionisti, come gli insegnanti, si possono facilmente cadere nella trappola e rendere un bambino vivace più simile ad un bambino iperattivo. L’ADHD nel giusto senso dovrebbe e può essere diagnosticata solo da un team di esperti. Sebbene l’ADHD sia classificato secondo il manuale diagnostico del DSM IV come disturbo mentale, ogni bambino con l’ADHD non manifesta gli stessi sintomi e l’intensità dei sintomi non richiede sempre una diagnostica ed un serio trattamento e terapia. Ma ciò che è certamente molto importante, sia per il bambino che per i genitori se sospettano l’ADHD, è quello di ottenere le istruzioni da esperti circa il corretto affronto del problema con il bambino, sulla canalizzazione della sua energia e impulsività, come mantenere l’attenzione del bambino e la necessità di bambino ad ottenere molto amore, sostegno e compassione che lo aiutano a costruire la fiducia in sé stesso ed il successo attraverso la vita.
È importante che la diagnosi dell’ADHD sia un lavoro di squadra, che ha coinvolto l’intero team di esperti, tra cui il pediatra, l’istruzione e gli esperti di riabilitazione ( educatore speciale – riabilitatore, logopedista), lo psicologo, l’insegnante, il psichiatra infantile, il neuropediatra). È un bene che il genitore per prima vada dal pediatra di un bambino e si consulti prima con lui sul proprio dilemma e sulle difficoltà del bambino.
Inoltre, è bene che il genitore richieda un colloquio con il pediatra / psicologo scolastico od il centro di consulenza e che si consulti riguardo la necessità di un’ulteriore assistenza per il bambino.
L’ADHD non è di solito diagnosticato alle persone/bambini in cui esiste una forma più lieve di iperattività, impulsività, e/o deficit d’attenzione, o il cui comportamento, allo stesso tempo non pone un problema nella vita quotidiana, e possono lavorare con questo nella soddisfazione delle pretese che li vengono poste. Passano il loro percorso di sviluppo con dinamiche personali un po’ più grandi, creatività, assenteismo vivace e/o leggero. Queste persone/bambini hanno più problemi all’interno del sistema educativo a cospetto della vita familiare o sul posto di lavoro.
L’ADHD si definisce difficilmente prima del quarto /quinto anno di vita, perché i comportamenti tipici dei bambini più piccoli sono ancora più diversi tra loro, ed è naturale che i bambini più piccoli sono più attivi. L’iperattività e impulsività compaiono tra i tre o quattro anni, mentre i problemi connessi con la disattenzione si verificano più tardi, da cinque a sette anni, e si notano più spesso dopo l’ingresso nel sistema di istruzione formale.
L’approccio corretto ad un bambino con l’ADHD?
Gli studi dimostrano che l’ADHD sta causando stress nella famiglia, specialmente se i sintomi di un bambino sono gravi e se sono presenti ulteriori difficoltà (Barkley, 2000).
La relazione tra genitori a figli è spesso difficile perché i vari sintomi comportamentali del bambino indicano che i genitori credono che il comportamento iperattivo e/o impulsivo del bambino sia intenzionale. In queste famiglie, c’è un rischio maggiore per i problemi nella relazione dei genitori, litigi per quanto riguarda il dilemma su come allevare un bambino, ma più comune è il fenomeno della depressione tra i membri della famiglia, perché le difficoltà del bambino richiede un approccio diverso, molto più tempo, energia, attenzione, organizzazione della vita del bambino, di quanto lo sia necessario per i bambini senza difficoltà.
Inoltre, i genitori necessitano l’acquisizione della capacità di risoluzione dei problemi a lunga distanza a causa della loro natura cronica, motivo per cui i genitori spesso hanno bisogno di consulenza e supporto. I genitori single sono in una situazione particolarmente stressante siccome allora solo un genitore affronta il comportamento esigente del bambino. D’altra parte, i genitori a causa dell’incapacità di controllare il comportamento del bambino e dell’esposizione a pressioni e critiche da parte dell’ambiente, spesso reagiscono negativamente al comportamento del bambino don delle sanzioni ed emozioni negative che ingrandisce ancora di più problema del bambino.
Dunque, è necessario creare un ambiente stimolante che dia pace e sicurezza sia al bambino che alla famiglia e li aiuti a superare le difficoltà:
- Aspettative realistiche. Come genitori, per il bambino dobbiamo avere aspettative realistiche. Anche se il bambino ha un’intelligenza superiore alla media, le difficoltà di concentrazione e iperattività renderanno più difficile il successo scolastico. Dobbiamo sapere che un bambino non è pigro se non può sedersi sul libro per un lungo periodo di tempo e non sbaglia se si deconcentra od ottiene una valutazione peggiore all’esame! Le aspettative eccessive fanno arrabbiare ed affaticare i genitori ed il bambino è influenzato negativamente dalla tensione e dalla mancanza di fiducia in sé stesso. Non possiamo aspettarci che il bambino, ad esempio, sia un’ora seduto tranquillo e concentrato a risolvere il compito come lo potrebbe fare un bambino che non ha l’ADHD, ma lo si deve lodare anche per i 15 minuti di lavoro concentrato, ma dopo la pausa dovrebbe ripetere l’azione!
- Casa organizzata. È importante che la vita di una famiglia e di un bambino non sia caotica, che non si passi dall’attività all’attività con paura, senza fretta. Il bambino ha bisogno di organizzare il tempo ed assicurare un ordine stabile, tempo per imparare, divertirsi, allenarsi e rispettarli il più possibile! Se qualcosa deve essere cambiato al bambino, deve essere spiegato in anticipo. È bene consentire piccole deviazioni dal piano che dimostriamo per l’adattabilità del proprio figlio ma non troppo lontano. Date al proprio bambino abbastanza tempo in modo che la sua vita non sia caotica. Se gli serve più tempo per prepararsi per la scuola, alzatelo un po’ prima. L’organizzazione esterna aiuta il bambino a gestire il suo comportamento più facilmente.
- Aiutare il bambino con le responsabilità scolastiche. Un bambino deve avere un posto per il lavoro ed il suo apprendimento dovrebbe essere pacifico ed accettabile. È necessario fornire le pause necessarie che possono essere creative e divertenti. Aiutatelo nello studio e nello scrivere dei compiti perché ha bisogno del vostro aiuto per organizzarsi meglio. Se non avete pazienza, lasciate che qualcuno vi dia un appoggio ed aiuti il bambino. Ogni tanto allontanatevi per far si che il bambino lavori da solo. Lodatelo e vantatelo.
- Durante la sera, preparate tutto per la scuola con il bambino. Lasciate che il bambino dorma abbastanza in modo che sia riposato e fategli fare la colazione prima di andare a scuola. Preparate durante la sera tutto il necessario in modo che il bambino non dimentichi qualcosa o sia stato esposto a delle offese.
- Emettete delle regole importanti a cui la famiglia si aderisce. Ad esempio, fino alle 20 durante la settimana, il bambino deve essere a casa, se no domani non può uscire, se si domani si può prendere il gelato. Le conseguenze devono esistere ma in un modo che nessuno non sia umiliato, per essere chiari e fondati. Le regole incoraggiano l’autocontrollo del bambino e lo aiutano a capire le regole in tutte le altre situazioni in cui esistono delle regole.
- Siate positivi. Chiaramente dite al vostro bambino che cosa vi aspettate da lui, notate qualsiasi comportamento positivo e premiatelo per questo – per la borsa preparata, per aver lavato i denti, per il vestirsi prima della scuola… Il premio può essere una carezza, un bacio, il gioco sul computer e cose simili. I bambini con l’ADHD hanno bisogno di molte lodi o premi per i comportamenti positivi perché sono spesso esposti a critiche. Un bambino deve essere ricompensato anche per lo sforzo, non solo per il successo.
- Assicuratevi che il bambino vi senta e capisce. Dovete sapere che vostro bambino ha sentito e capito quando gli avete chiesto qualcosa. Dìteli chiaramente e brevemente quello che volete, guardate il bambino negli occhi, se necessario chiedetegli di ripetere, lodatelo per un incarico ben fatto.
- Siate coerenti. Non ripetere la richiesta troppe volte. Se il bambino non ha ascoltato, ripetetelo solo una volta con la voce normale e poi applicate la conseguenza concordata. Promettete sempre solo ciò che farete. La conseguenza non deve essere una punizione fisica, qualcosa che danneggia il bambino, piuttosto che eventualmente abolite alcune attività (ad esempio la visita di un parco, l’uso del PC). La cessazione d’attività non deve durare a lungo tempo, poiché provoca una diminuzione della motivazione. È necessario dare al bambino una nuova opportunità di scegliere il comportamento corretto e quindi ricompensarlo simbolicamente. Non è bello chiedere ad un bambino cosa non è in grado di fare e poi punirlo per questo.
Cercate di reagire con calma. Non reagite bruscamente con critiche o gridando. Rifletteteci ed aspettate un po’ prima di dire o fare qualcosa di sbagliato al bambino in modo che siate dispiaciuti successivamente. - Sostenete l’amicizia. Un bambino con l’ADHD ha difficoltà ad apprendere abilità sociali. All’inizio, è ottimale invitare uno o due bambini. State attenti alla comunicazione dei bambini, non permettete le lotte, i litigi, le parolacce, portateli al cinema/teatro. Premiateli per un buon comportamento con un succo, un dolci, e cose simili. Cercate sempre di premiare il bambino per il buon comportamento verso gli altri e ricordategli cosa realmente sta facendo quando si comporta bene.
Incoraggiate il bambino a dire quello che sta facendo e quello che vuole fare per incoraggiare un discorso interiore. Nei bambini con l’ADHD, il linguaggio interno non è sufficientemente sviluppato. Tutte le persone usano il proprio linguaggio interno per guidare il proprio comportamento. È un buon esempio per mostrare al bambino come parlate con sé stessi quando siete arrabbiati con qualcuno, e non volete parlargli bruscamente, non volete colpirlo, insegnategli di dire “Okay. Calmati. Non è così importante. Mi rivolgerò ad un altro amico.” E così via. - Rilassatevi. Trovate del tempo per fare qualcosa che amate di fare mentre qualcuno sta badando al bambino (passeggiata, un caffè con gli amici, andare in bicicletta…). Un bambino è esigente e avete bisogno di un sospiro e rilassamento. Il bambino ha bisogno delle vostre cure, pazienza, amore e sostegno. Se siete esausti e privi di forza, cercate l’ aiuto per sé stessi e la famiglia da esperti, psicologi, per compensare l’energia di cui avete bisogno per lavorare con il bambino.
- Credete nel proprio bambino. Onestamente e profondamente, credete che il bambino possa avere successo e che il suo sforzo e la sua fede lo aiuteranno lungo sto percorso! I bambini guardano il proprio riflesso, la loro immagine negli occhi dei genitori! Quando sentono che sinceramente crediamo in loro, cominciano a credere in sé stessi!
Nataša Basanić Čuš
Psicologa della Città Sana di Parenzo